La necropoli di San Magno, nel territorio di Corato, è all’interno di una delle aree più interessanti del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. E’un’ area archeologica contenente una serie di sepolcri a tumulo formati da un tumulo a pianta circolare di materiali lapidei con al centro una cista prevalentemente rettangolare ed abbastanza ampia contornata sia da blocchi che da lastre più o meno megalitiche della tarda età del Bronzo.
Nelle tombe sono stati rinvenuti oggetti in bronzo e in ferro e vasellame prevalentemente frammentario sia di impasto che acromo e dipinto in stile geometrico in argilla depurata, tra cui spicca una coppetta di tipo greco-orientale proveniente dal sepolcro numero 12 databile tra l’ultimo quarto del VII e il primo quarto del VI sec a.C.: si tratta di prodotto d’importazione o, comunque, d’imitazione locale da Metaponto o da Siris che trova numerosi riscontri nei complessi vascolari apulo-materani.
Il percorso si snoda poi, a poche centinaia di metri, verso la chiesetta neviera di San Magno, una costruzione estremamente interessante per la sua funzione di fulcro di una comunità di epoca altomedievale estinta, e rintracciabile grazie ai ruderi di una serie di costruzioni rurali adiacenti l’area della stessa neviera e proprio in quell’area si pensa che a quell’epoca, preesisteva un tempietto che accoglieva nelle ricorrenze liturgiche, le famiglie del villaggio e del circondario.
La specificità tipologica della chiesetta rappresenta un esempio davvero singolare di costruzione rurale che coniuga la funzione religiosa a presidio per la raccolta e conservazione della neve assolutamente indispensabile d’estate. Pur ampiamente rimaneggiata, essa conserva una riconoscibilità ancora perfettamente leggibile; oggi è circondata da spettacolari esemplari secolari di querce e noci con la presenza abbondante nel territorio di ferule ed asfodeli che rappresentano la tipologia botanica più caratteristica dell’ambiente pseudo-steppico tipico dell’Alta Murgia ad interrompere cromaticamente il paesaggio petroso